
19 maggio 2018
Ogni messianismo è bandito. Come anche ogni ritorno alle origini. La verità è tanto passata quanto futura perché sempre presente. Quanto meno è possibile nel presente in qualsiasi momento e per chiunque. Non sarebbe giusto nel caso fosse tutta futura o tutta passata. Proprio perché non può che darsi con il suo opposto non esiste un tempo in cui sia tutta presente così come un tempo in cui sia tutta assente. Solo nell’Ideale astratto può essere così. Ma la nemesi dell’idealista è il suo essere la più materialista delle persone.
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Pubblicato da Daniele Baron
Daniele Baron [Pinerolo 1976] vive in provincia di Torino. Nel 2004 si laurea con lode in Filosofia Teoretica presso l’Università degli Studi di Torino con una tesi su Jean-Paul Sartre. Dopo gli studi, trova lavoro come impiegato presso un Comune. È appassionato dell’opera del filosofo e scrittore francese Georges Bataille: per «Filosofia e nuovi sentieri» cura la pagina Batailliana. È scrittore e pittore: i suoi quadri e disegni sono visibili in rete sia sul suo blog personale sia su altri portali.
Ha pubblicato in volume:
una raccolta di racconti dal titolo "Il gioco dell'insolito" (ed. Porto Seguro, Milano 2023), un romanzo "Il Risveglio" (ed. Robin, Torino 2022) thriller psicologico, un romanzo giallo “Mise en Abyme” (ed. Il Seme Bianco 2019), un’opera poetica sperimentale, “Il Cantico di Hermes” (ed. Controluna 2018) e tre racconti noir per la collana Tutto Sotto (ed. Neos 2020-21-22).
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L’ottenimento di una dimensione di equilibrio precario è perseguito attraverso il paradosso di schietta ascendenza surrealista. leggendo queste righe ci si sente eternamente sospesi, dogmatici e scettici insieme.
Grazie Silvia per questo tuo commento penetrante e prezioso per me perché mi fa sentire come un altro davanti alle mie righe. Proprio così: la sospensione del nostro essere al mondo, il nostro essere tra parentesi tra due nulla che ignoriamo affatto, è ciò che in fondo è per noi la verità. Dogmatismo e scetticismo devono convivere nell’uomo. La verità o si dà tutta nel presente, nell’attimo dell’esistenza del singolo, o meglio, per non essere troppo antropocentrici, nell’attimo dell’essente-senziente o non si dà. Ma nel darsi già si contraddice essendo il suo opposto: l’attimo che fugge, è già fuggito.