Con lucidità ebbra giunse sulla soglia di quel mondo fatto di specchi, privo di fondo, strano affastellarsi di immagini di dolce abbandono e di disperazione. Lei, specchio dell’abisso, non aveva paura di specchiarsi nell’abisso. Manteneva l’equilibrio, ma la vertigine la risucchiava nel vortice dell’incoscienza e sapeva che presto la corazza sarebbe andata in frantumi: nel momento in cui avrebbe toccato il suolo e strisciato nel fango, in cui sarebbe sprofondata, allora avrebbe spiccato il volo e raggiunto il cielo, allora avrebbe conosciuto la luce pura. Non aveva paura della propria immagine riflessa, sapeva che la condizione ultima per salvarsi è perdersi, per sempre: lasciarsi andare al movimento che da dietro rapisce – una carezza lieve senza nome e senza volto che mette i brividi. Sapeva che la febbre è la condizione necessaria per vivere all’altezza dell’amore illimitato, assoluto. Il suo sguardo non osservava, ma illuminava tutto, era insieme cieco e veggente, ammaliante mi richiamava in un universo stregato in cui sarebbe stato insieme piacevole e angoscioso inoltrarsi.
Questo post splendido mi ha ricordato un periodo molto particolare della mia vita.
Hai colto delle autentiche sensazioni-emozioni difficili da comprendere!
Buona notte!
Ciao Sara, ti ringrazio per la visita al mio blog e per il commento lasciato qui, in calce a quest'opera. Mi fa piacere quando ciò che cerco di esprimere mediante le immagini e le parole venga sentito come proprio da altri, in fondo questa è una delle soddisfazioni più grandi della creazione: quando diventa condivisione. 🙂 Lo specchio che si sta frantumando dell'abisso è lo sprofondare in un vortice di solitudine e incomunicabilità a volte, ma è anche massima comunicazione insieme. Un'oscura presenza minaccia di trascinare e insieme è carezza dolce. Sono sensazioni difficili da comprendere perché spesso contraddittorie e sconosciute alla logica comune. Chi le ha vissute come te, comprende e sente.
Buona notte!
p.s. ho visto che tieni un blog, sarà un piacere per me venire a fare una visita da te presto.
ehi! questo è davvero bello! mi piace questo mistero, senso di smarrimento.. poi devo dire che tecnicamente sei molo molto in gamba! ciaoJ.
Ti ringrazio molto Joshua!
Scusa per il ritardo nella risposta.
Per la tecnica: diciamo che ho ancora tanto da apprendere, o meglio da autodidatta, quale io sono, il percorso è stato tortuoso, ma ha dato anche frutti buoni a volte ed inaspettati. Forse con un insegnante qualche ingenuità l'avrei evitata, però mi è piaciuto formarmi mediante un mio percorso personale.
Tuttavia, è sempre un divenire continuo la ricerca di uno stile attraverso la tecnica.
Buona serata.
A presto