Altro stralcio dal diario “postumo” (la forma è necessariamente abbozzata, sfilacciata, non essendo nato per la pubblicazione):
“16 maggio 2012
L’essere umano è assurdo: per accedere all’essenziale ha bisogno di tempo, tuttavia potrebbe non avere tempo. Ecco perché vorrebbe che la verità fosse data prima, una volta per tutte, e nell’istante. Ed è così che si dà: il singolo respiro è già verità proprio nel dissiparsi nel tempo, nella sua presenza che è destinata a finire. La percezione innocente è la più vera: presenza e assenza vi sono contemplate come “naturali”, vale a dire piene di senso nel loro accadere senza senso. Il divenire è nella propria forma più perfetta; ecco cosa rimpiangeremo: la forma perfetta ed innocente del divenire. Bene e male si mescolano. L’innocente non è “buono” nella misura in cui non è ancora ammorbato dalla ricerca della verità. Non ha bisogno di cercarla, la vede accadere, la sente accadere, l’ascolta accadere”.

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